Primo corso Survival Base in ambiente montano invernale
Freddo Intenso
L’11 e il 12 gennaio 2025, la cittadina dolomitica di Dobbiaco, in provincia di Bolzano, ha ospitato il primo corso di sopravvivenza invernale. Organizzato dal TSN Sez. Dobbiaco e dall’Alpha 22 Training Center di Albettone (VI), il corso è stato condotto dal Sergente Incursore dell’Esercito in congedo, Luca Munaretto.
L’obiettivo era fornire ai partecipanti esperienze pratiche e conoscenze fondamentali per sopravvivere in un ambiente montano invernale, caratterizzato da basse temperature e un paesaggio innevato. Durante il corso, gli studenti hanno acquisito competenze su vari argomenti, tra cui la prevenzione delle lesioni da freddo, i pericoli della montagna, la nutrizione, l’adattamento dell’attrezzatura al clima rigido e molto altro. Di particolare interesse sono stati i moduli sulla costruzione di rifugi improvvisati (tana di volpe, truna e igloo), sulla ricerca di persone travolte da valanghe e sulle tecniche di camuffamento delle tracce durante gli spostamenti in condizioni invernali.
Il Racconto
Tutto è iniziato la mattina di sabato 11 gennaio, con una temperatura di -17°C. Il silenzio surreale della montagna è stato spezzato dal rombo del motore di un Nissan Navara. I partecipanti, carichi di zaini pesanti contenenti l’attrezzatura necessaria per affrontare il corso, attendevano l’istruttore, Luca Munaretto.
Dopo un breve briefing sulle attività in programma, sono iniziate le lezioni. Il corso, articolato in moduli teorici e pratici, si è svolto in un rifugio in legno, dove la temperatura interna era di poco superiore allo zero.
La montagna è da sempre una grande sfida per l’uomo. Sopravvivere, lavorare o semplicemente viaggiare in un ambiente montano invernale comporta notevoli difficoltà e non tutti sono in grado di adattarsi. L’obiettivo del corso era dimostrare che, con la giusta preparazione e conoscenza, è possibile affrontare queste condizioni estreme. Alla teoria della mattina è seguita un’escursione con le ciaspole, durante la quale sono stati messi in pratica esercizi di occultamento delle tracce con pala, sonda e ARTVA. Successivamente, i partecipanti hanno costruito rifugi improvvisati, dove hanno trascorso la notte.
L’accensione del fuoco e il pasto con le razioni individuali hanno contribuito a creare un forte spirito di gruppo e a mantenere alta la motivazione. Tuttavia, la giornata non era ancora finita: alle 3:00 del mattino, a sorpresa, è stata simulata una ricerca di un disperso in valanga. Dalla quiete del riposo, gli studenti sono stati chiamati all’azione, affrontando una ricerca durata più di un’ora. Con temperature minime di -14°C, solo un’adeguata attrezzatura e le conoscenze apprese hanno permesso a tutti di superare la prova senza problemi.
La mattina del 12 gennaio è stata dedicata a una lezione teorica su armi e ottiche, con particolare attenzione agli effetti del freddo sulle prestazioni tecniche di questi strumenti. Sebbene la tecnologia moderna offra soluzioni sofisticate, come i partecipanti hanno potuto constatare, il freddo e la montagna rimangono i grandi equalizzatori: la preparazione e la conoscenza fanno la vera differenza.
Ringraziamenti
Nel corso della storia, le popolazioni montane hanno sviluppato strategie intelligenti e innovative per sopravvivere al clima rigido delle Alpi.
Un sentito ringraziamento va a tutti coloro che hanno reso possibile questa esperienza: istruttori, organizzatori e sponsor. La passione per l’argomento e l’esperienza sul campo hanno fatto la differenza. Un grazie particolare ai corsisti, che hanno affrontato con determinazione tutte le prove.
Infine, un doveroso riconoscimento va agli sponsor, in particolare a MAX Case, che ha creduto nel progetto fin dall’inizio e ha fornito materiali fondamentali per le attività del corso. La montagna è una palestra naturale che mette alla prova l’uomo, lo sfida e lo migliora.
Come dice il motto alpino:
"Se puoi farlo in montagna, puoi farlo ovunque."
TSN Dobbiaco
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